In cinofilia si sente spesse parlare di “rinforzi” e “punizioni” dando per scontato il loro significato, è infatti un’opinione comune pensare che i rinforzi siano sempre giusti e le punizioni solo sbagliate, perchè associamo il rinforzo alla ricompensa, ma la realtà è un pò più complessa.
Sia i rinforzi che le punizioni si suddividono in: positive e negative assumendo così significati diversi.
Rinforzo positivo: aggiungiamo qualcosa di piacevole, ad esempio ti “premio” con un bocconcino quando esegue un comportamento che gli abbiamo richiesto, questo tipo di rinforzo è il più consigliato (il clicker è uno strumento che, attraverso un suono neutro, permette di rinforzare positivamente il cane) solitamente viene associato al cibo, come al gioco o a tutto ciò che gratifica il cane.
Rinforzo negativo: togliamo qualcosa di spiacevole (non premio il cane a seguito di un azione non desiderata), ad esempio se il cane non risponde al comando “seduto”, si potrà esercitare una leggera pressione sul collo tramite il guinzaglio, favorendo una trazione posteriore fino a che il cane non abbia assunto la posizione desiderata.
Punizione negativa: togliamo qualcosa di piacevole, ad esempio il cane continua a saltarci addosso perchè vuole il cibo che abbiamo in mano, noi chiudiamo la mano finchè il cane non smette di saltare.
Punizione positiva: aggiungiamo qualcosa di spiacevole, ad esempio un “No” oppure un “buffetto sul muso”; nonostante il nome, questa non è consigliata.
E’ PIU’ VALIDO E ATTIVO IL RINFORZO POSITIVO (autogratificazione) rispetto a quello NEGATIVO
Cristian Catano – Educatore Cinofilo
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