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Come scegliere un cucciolo

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Ogni cucciolo è un individuo a sé: prima di sceglierlo è opportuno considerare alcuni fattori, indispensabili per fare la scelta giusta

Le motivazioni per decidere di far entrare un cane nella nostra vita possono essere varie: per la compagnia, per le specificità caratteriali/estetiche della razza, per le diverse e molteplici attività in cui potremo impegnarci con lui: da quelle più sportive (obedience, agility, sheepdog, disc dog, sport acquatico, ecc.) a quelle naturali (cani da tartufo, caccia simulata, ricerca olfattiva ecc.) o legate ad uno scopo sociale (salvataggio, pet therapy, ecc). o più semplicemente perché ci siamo innamorati di lui/lei incontrando il suo sguardo in giro per strada.
Ma prima di fare il grande passo, ovvero scegliere un cucciolo che dai suoi primi mesi di vita starà con noi per tantissimi anni e a cui dovremo garantire affetto, benessere, salute e dedizione, è bene prendere in considerazione tutta una serie di parametri indispensabili per fare la scelta più giusta, per noi e per il cucciolo stesso:

1) il nostro stile di vita: se siamo persone molto dinamiche, attive, sportive, sarà bene orientarsi su una razza che amerà condividere il suo tempo libero con noi. Se al contrario amiamo una quotidianità più tranquilla e abbiamo poco tempo/scarsa voglia di passare ore a fare chilometri in compagnia del cane, è sconsigliabile farci guidare dall’estetica per poi lamentarci se per sfogare l’energia repressa si diverte a trasformare il nostro appartamento in un parco giochi!

2) La razza: ogni cucciolo è un individuo a sé, con caratteristiche e indole proprie determinate dalla genetica, dal tipo di genitori e dal modo in cui ha vissuto i primi mesi di vita. Ma la storia e le specificità della razza a cui appartiene sono comunque radicate in lui/lei e sarebbe una leggerezza imperdonabile non tenerne conto per sapere e capire a che tipo di vita andremo incontro col nostro compagno a quattro zampe.


3) La tipologia del “branco” umano: la capacità di adattamento dei cani è straordinaria e spesso sorprendente. Inoltre, con una corretta socializzazione e lavorando nel modo giusto sull’inserimento, ogni cucciolo può essere in grado di convivere serenamente in qualsiasi contesto familiare/sociale/ambientale: famiglie numerose, famiglie con bambini piccoli, famiglie che hanno già un altro animale domestico (gatto, uccellini, criceto o un altro cane), single, case con giardino, appartamenti senza balcone, monolocali, etc..
È tuttavia importante, nel caso di famiglie con bambini, avere ben chiaro che il rispetto che pretenderemo dal cucciolo nei confronti delle nostre cose e del nostro nucleo familiare, lo dovremo garantire fin da subito al piccolino che entrerà a far parte della nostra quotidianità.
Se non adeguatamente preparati, i bambini possono avere nella relazione con un cucciolo un approccio troppo brusco e irruento. Non è colpa loro, non sanno ‘come si fa’ se non gli viene insegnato.
È fondamentale far capire loro che il cucciolo non è un peluche, che ha bisogno dei suoi spazi di quiete e riposo e che non è un ‘gioco’ disponibile 24 ore su 24. Tutto questo non solo eviterà che il cane si stressi eccessivamente, ma farà sì che in presenza di altri cani non ‘di casa’ i bambini non si mettano in situazioni di pericolo pensando che tutti i cani siano contenti di essere manipolati e disturbati. 
Pertanto, il farsi guidare superficialmente nella scelta del cucciolo dall’idea che esistano razze più tolleranti con i bambini è un errore. Tutte le razze possono andare d’accordo con i bambini, ma bisogna fare attenzione a non farli considerare “giocattoli”.
È compito degli adulti, quindi, responsabilizzare i propri figli prima ancora di accogliere il cucciolo/adulto in casa.


4) L’abitazione: è bene smentire l’errata convinzione che se non si ha uno spazio esterno (terrazzo o giardino) non è il caso di prendere un cane perché soffrirebbe. Non è così. Il cane è soprattutto un animale sociale. 
Per il cucciolo passare del tempo con il proprietario è più importante di qualsiasi altra cosa.
Può sembrare strano ma è molto più felice un cane ‘costretto’ a vivere in un monolocale rispetto a un cane che ha a disposizione un intero giardino, ma dove rimane ore e ore da solo (il che non significa passare tutto il giorno con lui, anzi è bene fin da subito abituarlo a rimanere anche da solo in casa).
Se il vostro lavoro e i vostri impegni vi tengono fuori di casa tutto il giorno, ma tanto c’è il giardino… forse non è il momento giusto di accogliere un cucciolo. Qualunque sarà la sua casa, quello che conta è che abbiate del tempo a disposizione per stare con lui/lei e garantirgli passeggiate all’aperto (possibilmente in spazi e luoghi che non siano sempre gli stessi) tutti i giorni (anche quando si ha la fortuna di possedere un giardino) anche in caso di pioggia.

In definitiva, l’importante è dedicare al cane del tempo di qualità cercando di soddisfare le sue esigenze e questo gioverà anche al vostro rapporto. 

 
5) La conoscenza del genitori: è importante verificare che la mamma sia stata a stretto contatto con il cucciolo da quando è nato e fino al momento in cui verrà in casa con noi (minimo 60 giorni), in modo che abbia potuto essere in grado di trasmettere al cucciolo tutta una serie di informazioni e reazioni comportamentali indispensabili al suo corretto sviluppo psichico. 

6) dove prenderlo: è sicuramente consigliabile un buon allevamento, meglio ancora se riconosciuto e certificato dall’Enci. Un allevamento serio infatti, garantisce linee di sangue immuni da patologie ereditarie e pone molta attenzione nella selezione degli accoppiamenti tra soggetti con caratteri equilibrati, sia materni che paterni, assicurando che la morfologia ed il carattere, corrispondano allo standard di razza.
Personalmente, sconsiglio vivamente l’acquisto del cucciolo in un negozio.

7) Adozione al canile/associazione: per quanto mi riguarda è la scelta più istintiva e forse anche la più ammirevole, in quanto del cucciolo che libereremo dalla sua ingiusta e immeritata prigionia non sappiamo nulla (se non, quando esistono, le tristi informazioni sul perché sia stato abbandonato). Il lavoro che ci aspetta sarà probabilmente un po’ più impegnativo: dovremo imparare a conoscerlo e a capirlo giorno dopo giorno senza avere punti di riferimento. Ma il tipo di relazione che costruiremo con lui sarà entusiasmante e spesso ci ripagherà del carico, in termini di dedizione e tempo, che sceglieremo di investire e dedicargli


8) Maschio o femmina? :se non si ha intenzione di prendere un cucciolo con l’idea di farlo riprodurre o accoppiare, la scelta del sesso non fa molta differenza, sempre che sia il primo cane.
In generale, la femmina può essere leggermente più facile da gestire rispetto al maschio, ma dipende comunque da soggetto a soggetto.
Se si è alle prime armi e poco esperti in materia di comportamento e segnali canini, orientarsi su una femmina può creare meno problemi, in quanto un maschio, una volta raggiunta la maturità sessuale (e se lo si lascia intero), svilupperà una serie di comportamenti dettati dal suo istinto che possono essere di più difficile contenimento: la lotta per le femmine (soprattutto nei periodi in cui entrano in calore), la conseguente tendenza ad allontanarsi di più dal proprietario durante le passeggiate proprio perché attratto dagli odori femminili, la propensione ad affermare la sua supremazia con gli altri maschi.
Ovviamente si sta, per necessità di sintesi, generalizzando: ci sono maschi che pur ‘interi’ sono portati a non cercare e soprattutto a non mettersi in competizione negli incontri con altri maschi. Così come ci sono femmine dal caratterino niente male che mal sopportando di non essere le prime donne, in qualsiasi branco si trovino non useranno mezzi termini per farsi capire!
Nella scelta del cucciolo insomma, non è l’elemento ‘sesso’ quello che ci darà la garanzia di crescere un cane calmo e tranquillo, ma l’educazione e la strada che sapremo dargli dal primo giorno, unitamente alla socializzazione con i suoi conspecifici.
Informarsi adeguatamente sulla specie canina, conoscerne la storia, il comportamento, l’evoluzione, ci aiuterà a fare della convivenza col nostro amico a quattro zampe una esperienza felice e serena.
L’amore per un cucciolo è importante, ma non è tutto. Il vero gesto d’amore nei suoi confronti è non dimenticarci mai che quel cucciolo dolcissimo è prima di tutto un animale: un animale affettuoso, meraviglioso ma con delle necessità ben precise da rispettare e che avrà bisogno di cura, dedizione, impegno e un investimento monetario da non sottovalutare (veterinario, cibo, educazione, giochi) per sempre. Scusandomi per la retorica vorrei comunque ricordare che IL CANE NON È UN GIOCATTOLO!

9) La taglia: può sembrare superfluo segnalarlo (se si sceglie un San Bernardo, Alano si è ben coscienti che diventerà piuttosto ingombrante…), ma è utile invece spendere due parole a proposito dei possibili inconvenienti in cui si potrebbe incorrere nel non valutare attentamente la mole e il peso del cucciolo una volta diventato adulto.
Sebbene le strutture e gli esercizi pubblici dog friendly stiano per fortuna aumentando anche nel nostro Paese, non sempre è possibile portare con sé il proprio amico a quattro zampe in giro con noi. Mentre con un barboncino, un Maltese etc è più facile che non ci facciano storie se ad esempio lo portiamo con noi al ristornate, non è detto che la stessa tolleranza valga per un  Alano.
La stessa cosa vale se decidiamo di viaggiare, è opportuno sapere che ci sono regolamenti e restrizioni piuttosto severi, in tema di peso e ‘ingombro’, per poter portare il nostro cucciolo con noi a bordo di un aereo/treno o per soggiornare in albergo.
Quindi se il tipo di vita che facciamo contempla molti spostamenti (non in auto)  e/o molte occasioni di frequentazione di alberghi e luoghi pubblici, bisognerà valutare attentamente il cucciolo che fa per noi, se non vogliamo relegarlo a una vita di ore e ore di attesa in macchina o di soggiorni troppo lunghi e reiterati in pensioni per cani o lasciarlo solo a casa perché troppo ingombrante. 
Bisogna comunque sottolineare che se è vero che i cani di taglia medio-piccola occupano meno spazio, è pur vero che la gestibilità viene data dall’educazione impartita.
A volte ci si dimentica che un cane di taglia piccola ha le stesse esigenze, compresa l’educazione.

Ares (canile) Piper (associazione) Pan (Allevamento)

Detto tutto questo non mi stancherò mai di ripetere che prendere un cucciolo è una scelta che va fatta con consapevolezza e serietà, una scelta che deve essere condivisa e accettata da tutta la famiglia. Perché un cane è davvero per sempre.
Ma soprattutto un cane rende migliore la nostra vita, la arricchisce, la completa, ma non ci è indispensabile per viverla.
Per il cane invece, per la sua vita, noi sì che siamo indispensabili dal primo giorno in cui entra nelle nostre case e per tutta la sua esistenza si fiderà di noi.

Cristian Catano – Educatore Cinofilo

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