Un cane insicuro, o peggio, un cane pauroso è un cane che soffre, che non vive bene la quotidianità e che risente in tutti i suoi comportamenti, apprendimento compreso, di uno stato di malessere che influisce negativamente sul suo equilibrio.
Quando si parla di cani paurosi, spesso si generalizza, includendo nel termine “paura” sia le fobie che i semplici timori o diffidenze (queste ultime possono rientrare nell’indole del cane senza rappresentare reali problemi).
I timori, se trattati in maniera scorretta, con rimedi o metodi fai da te, possono invece essere rinforzati e divenire paure vere e proprie.
È quindi indispensabile, in presenza di insicurezze manifestate dal nostro cane, rivolgersi ad un esperto quantomeno al fine di non peggiorare, involontariamente, la situazione.
D’altra parte, saper distinguere tra la paura vera e propria e le “semplici” insicurezze è fondamentale al fine di giungere ad una soluzione del problema consentendo al proprio amico a quattro zampe una vita più serena.
La paura può infatti avere diverse forme, manifestarsi in modo generalizzato o specifico, può aumentare, essere contagiosa (tra cani), può causare associazioni tra evento pauroso e altri elementi concomitanti, ma estranei al fatto ed ha spesso una base genetica.
Sia per questa ragione che per il fatto che il più delle volte è difficile risalire con certezza alle cause, la paura non si risolve. E’ importante saperlo.
Tuttavia, a seconda del grado, può essere insegnato al cane a gestirla più o meno efficacemente.
I timori e le insicurezze, invece, sono di solito superabili dato che spesso hanno la loro fonte in esperienze mancate, singoli episodi spiacevoli (ma non traumatici) o incomprensioni generatesi nel rapporto con l’essere umano.
In tutti i casi, nel percorso che si decide di intraprendere per fare star meglio il cane, la figura del proprietario è centrale, in quanto deve essere o divenire un punto di riferimento saldo e sicuro su cui l’animale possa fare affidamento in ogni circostanza.
Dovrà quindi essere il proprietario, per primo, a dimostrare al cane, tramite il suo comportamento, che non vi è nulla da temere. Il proprietario può (deve) pertanto divenire un tramite positivo tra il cane e l’ambiente circostante.
IMPORTANTE: Se un cane dimostra di aver paura o timore non bisogna mai:
1. forzarlo a interagire
2. accarezzarlo contro la sua volontà
3. fare movimenti bruschi e urlare
4. fissarlo
5. piegarsi su di lui
6. legarlo per avvicinarci a lui
Per metterlo a suo agio l’ideale è preferibile:
1. liberarlo in un’ampia area aperta, ma recintata per sicurezza
2. non guardarlo negli occhi
3. non cercare di interagire con lui, ma aspettare che sia lui ad avvicinarsi, rimanendo fermi e aspettare
Le fobie possono essere diverse :
- verso le persone (diverse possono essere le cause, es: maltrattamenti, poca socializzazione nel periodo sensibile) che in seguito possono sfociare in aggressività, in alcuni casi si può avere un recupero parziale. Le aggressioni da paura sono sempre le più pericolose, perchè il cane perde il controllo di se stesso e non è lucido nella sua aggressione, non vuole essere cattivo, ma è panico.
2. della macchina (è uno dei problemi più diffusi) e si cerca di lavorare in desensibilizzazione, si procedendo per step, facendo capire al vostro amico a quattro zampe che la macchina non è associata solo in maniera negativa (es: veterinario, toelettatura) ma un qualcosa che gli permetterà di raggiungere posti bellissimi e ricchi di divertimento! La desensibilizzazione è efficace anche per i cani che soffrono di mal d’auto.
Un modo alternativo per far sentire il cane più sicuro all’interno della macchina, e l’uso dei kennel sono molto più sicuri rispetto al cane libero anche in caso di incidente. Il cane non può venire sbalzato, non può scappare via (in mezzo alla strada!) ed è molto più protetto!
3. per i temporali/fuochi d’artificio, il rumore dei tuoni, i cambi di pressione, i flash dei lampi terrorizzano molto i nostri cani. Se il cane ha la tendenza a nascondersi, abituiamolo per tempo ad un kennel in modo che abbia una piccola tana sicura in cui rifugiarsi! Se invece preferisce seguirci lasciamoglielo fare, ma non diamogli attenzione. Quindi niente coccole.
Sono lavori lunghi, delicati e che richiedono tempo e pazienza. E’ importante saper leggere il linguaggio del cane in ogni sua parte per capire di volta in volta cosa ci sta comunicando e cosa noi stiamo comunicando a lui… ma è un lavoro che quando riesce da soddisfazioni enormi!
Cristian Catano – Educatore Cinofilo
346-5176720